Jazz, Swing e Lindy Hop: CONSIGLI PER LA LETTURA

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Quello che segue non è che una serie di brevi recensioni e commenti del sottoscritto, che intende condividere alcune delle letture di questi ultimi anni, visto che non pochi mi hanno chiesto consigli al riguardo. Frutto ovviamente di pareri personali, pertanto più che opinabili, oltre che dei miei gusti personali. Indico quando possibile le versioni italiane, anche se le traduzioni non sono sempre all’altezza, per permetterne una più facile e ampia leggibilità. Mancano di sicuro molti libri importanti di riferimento (reperibili per la maggior parte solo in lingua inglese), ma l’elenco non poteva essere infinito e la mia giornata, ahimé, dura solo 24 ore, troppe poco per leggere e ascoltare tutto quello che vorrei. Come ne La biblioteca de Babel del fantastico J.L. Borges, l’impresa di leggere in una vita sola tutto quello che sarebbe da leggere è immane. Ma vale senza dubbio la pena provarci! 😉

Leroi Jones (Amiri Baraka), IL POPOLO DEL BLUES. SOCIOLOGIA DEGLI AFROAMERICANI ATTRAVERSO IL JAZZ (Shake Ed., 2011; originale: Blues People (Negro Music in White America, 1963)

Non posso che cominciare dal pensatore e dal libro che per me hanno costituito fin dall’inizio il riferimento principale. Anche se non condivido più tutte le accese polemiche di cui fu protagonista Amiri Baraka (che ho avuto la fortuna di vedere in concerto/lettura dal vivo a Milano pochi mesi prima della sua morte nel 2014) in nome del nazionalismo nero, la sua analisi della storia degli afroamericani attraverso i generi musicali che li videro protagonisti nel Novecento non perde di acume e attualità. Una lettura non sempre facile, ma fondamentale e anche divertente, con cui cercare di cogliere non solo le evoluzioni musicali, ma anche i nodi della storia sociale e culturale (non solo) statunitense che ancora non sono in gran parte venuti al pettine.

Southern Eileen, LA MUSICA DEI NERI AMERICANI. DAI CANTI DEGLI SCHIAVI AI PUBLIC ENEMY (Il Saggiatore, 2007; originale: The Music of Black Americans (A History), 1997)

Anche in questo caso un lavoro che presuppone una visione politica precisa riguardo alla storia degli afroamericani. Ma è la prima storia della musica Black scritta da una studiosa nera, da un punto di vista nero. Buono il lavoro riassuntivo di più di un secolo di storia, meno originali le analisi musicali. Comunque un libro da tenere e consultare.

M.W. Stearns – J. Stearns, JAZZ DANCE. THE STORY OF AMERICAN VERNACULAR DANCE, (Da Capo, 1968)

Per quanto riguarda la storia dei balli del Novecento negli Stati Uniti, questo libro è considerato da molti una Bibbia del settore. Molto documentato, basandosi anche su fonti orali dirette, raccoglie storie molto dettagliate sui principali ballerini e sulle evoluzioni dello stile di ballo. Non solo Lindy Hop ovviamente, anzi avendo come centro focale la Tap Dance, il cui ruolo decisivo ho compreso proprio grazie allo spazio dedicatogli in queste pagine.

Frankie Manning C.R. Millman – FRANKIE MANNING. AMBASCIATORE DEL LINDY HOP (Derive Approdi, 2014; originale: Frankie Manning. Ambassador of Lindy Hop, 2007)

Anche in questo caso un libro fondamentale, per ricostruire non solo la storia del Lindy Hop, ma anche il clima nel mondo Jazz nel Novecento. Basato sui racconti di uno dei principali ballerini del secolo scorso, di sicuro risente del suo punto di vista personale e non sempre oggettivo, ma proprio per questo può interessare ancora di più, perché è un libro vivo e vibrante, con una colonna sonora stupenda (che ho ricostruito in una playlist qualche anno fa, ma di questo parlerò in seguito sul blog).

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Stanley Dance, THE WORLD OF SWING. A ORAL HISTORY OF BIG BAND JAZZ (Da Capo, 2001)

Una storia interamente fondata su interviste ai più grandi protagonisti delle big band Swing del Novecento. Non solo i più famosi, ma anche quei grandi artisti spesso meno conosciuti, ma non per questo meno significativi. Consigliatissimo a chi volesse gettare uno sguardo da dentro al mondo del Jazz.

Stefano Zenni, STORIA DEL JAZZ. UNA PROSPETTIVA GLOBALE (Stampa Alternativa, 2012)

Anche se molti considerano ancora il saggio fondamentale di Polillo il riferimento storico migliore, nonostante gli anni passati dalla sua pubblicazione, ho maggiormente apprezzato il taglio critico e la ricostruzione forniti da Zenni, che tra l’altro assegna il giusto ruolo anche al ballo nel mondo Jazz. Inoltre è indubbiamente più aggiornato e fresco rispetto alla lettura storica del grande Polillo (che comunque è scritto molto bene e fornisce tutte le informazioni necessarie). La storia che consiglio di tenere negli scaffali, per consultarla tutte le volte che ci viene un dubbio. Molto ben fatti anche gli apparati, le appendici e gli indici, il che non è affatto scontato.

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Ted Gioia, GLI STANDARD DEL JAZZ. UNA GUIDA AL REPERTORIO, (EDT, 2015; originale: The Jazz Standars. A guide to the Reportoire, 2012)

Appena uscito, ma già lo ritengo essenziale per chi vuole conoscere il Jazz più da vicino, dal punto di vista musicale. La rassegna di standard che vengono proposti, nelle diverse interpretazioni e stili, è interessantissima, per chi ama conoscere le caratteristiche musicali della nostra musica.

Murakami Haruki – Wada Makoto, RITRATTI IN JAZZ (Einaudi, 2013; originale: Portrait in Jazz, 2001)

Delizioso e poetico libro con illustrazioni dedicato con amore al Jazz. Racconti brevi su molti dei principali protagonisti e suggerimenti sugli ascolti. Consigliato come regalo natalizio!

Stefano Zenni, I SEGRETI DEL JAZZ (Stampa Alternativa, 2008)

In ultimo, il libro più difficile tra quelli proposti. Una sfida, per chi come me ha studiato teoria musicale da piccolo, insieme al pianoforte, ma poi non vi si era più avvicinato. Ma anche il libro che permette di capire e penetrare più a fondo le strutture musicali e le caratteristiche di questa musica magica. Con qualche sforzo, accompagnandolo con il minuzioso ascolto dei tantissimi brani analizzati da Zenni, la soddisfazione è garantita. Senza togliere nulla alla poesia di questa musica, comprenderla aggiunge fascino e ammirazione.

Con l’augurio che questi riferimenti e consigli possano essere apprezzati da chi come me vuole approfondire la conoscenza di questo magnifico mondo musicale, o da chi voglia avvicinarvisi,

un saluto cordiale,

Mazz Jazz (aka Professor Bop)

PS 1

Molti altri avrei potuto citare, tra i libri letti in questi anni. Di alcuni ho già parlato nel blog (come Jazz foto di gruppo di Arrigoni), non ho quindi ritenuto di ripetermi. Ma non volevo fare un catalogo illimitato alla Don Giovanni. Tra i non letti invece non posso non citare i saggi di Gunther Schuller, uno dei più grandi critici del secolo scorso, che mi riprometto di leggere appena possibile e le memorie di Norma Miller, la più grande ballerina Lindy vivente, uscite nel 2001. Del bel libro di Nisenson (Blue: The Murder of Jazz, 2000), che porta una visione molto decisa e originale, scriverò in seguito, dato che è sul mio comodino proprio in questi giorni. E poi a chi volesse avvicinarsi a questo mondo con delle letture meno impegnative, segnalo che è uscito da poco un libro introduttivo dal titolo Swing Dance: Fashion, Music, Culture and Key Moves, a cura del ballerino Scott Cupit.

PS 2

Corredo e accompagnamento essenziale a queste letture è ovviamente l’ascolto dei brani e dei musicisti citati, approfittate di Natale per rinfoltire la discografia! 🙂

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